Marsa al Brega - Istituto di rieducazione per minorenni

Al Burayqah - Libia
Tipo di campo
Istituto di rieducazione per minorenni da gennaio 1932 a settembre 1932
Fonte: OTT1

 

Storia

A Marsa el-Brega vegono internati circa 600 giovani libici. Provengono tutti da famiglie di tribù libiche di ribelli. Lo scopo del loro internamento in questa struttura è quello da un lato di privare le famiglie delle loro giovani risorse e, dall'altro, di educare i ragazzi attraverso l'obbligo a frequentare una scuola militare per essere poi utilizzati come comandanti delle tribù indigene.

 

I giovani internati devono seguire le lezioni la mattina, dalle 8 e 30 alle 12 e 30, con 30 minuti di pausa alle 10, e il pomeriggio dalle 14 alle 17. Dopo le lezioni d'aula, per altre due ore i ragazzi sono tenuti a svolgere studi individuali.

 

Alle 21 e 30 entra in vigore il coprifuoco.

 

L'unico giorno di riposo è la domenica, giorno in cui possono ricevere la visita dei genitori. Ma ai ragazzi è vietato uscire dal campo.

 

Il periodo di permanenza nel campo è di sei mesi, al termine del quale meno della metà degli internati sarà ritenuta idonea. Quelli ritenuti capaci saranno inviati alle destinazioni previste, gli altri riconsegnati alle proprie famiglie.

 

La vigilanza interna del campo è affida agli stessi insegnanti, mentre quella esterna è assicurata da militari e carabinieri italiani. Il personale indigeno non è ammesso al campo.

 

L’attività ludica nel campo comprende lo sport e il ballo. Fumare e consumare bevande alcoliche è severamente vietato. I giovani internati possono uscire dal campo soltanto in viaggi organizzati.

 

Per chi trasgredisce i regolamenti sono previste punizioni come la privazione di cibo e acqua, l’esclusione dallo sport, l’obbligo di restare nella propria stanza, il divieto di partecipare a visite esterne, di leggere libri o ascoltare musica, fino alla reclusione nelle camere di punizione con alimentazione ridotta, fustigazioni, bagno in acqua bollente o ghiacciata, dover stare in piedi sotto il sole con braccia tese o sollevate reggendo pietre, legare piedi e mani, somministrazione di purganti e emetici (farmaci in grado di provocare il vomito).

 

(cfr. Gustavo Ottolenghi, 1997)


 
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