Gelsa - Località di internamento |
Jelsa, località dell'isola di Hvar - Croazia |
Tipo di campo |
Località d'internamento
dal 16 novembre 1942 al 12 febbraio 1943
Fonte: DVA15 DHV08 |
Storia |
Jelsa (in italiano chiamata delle volte Gelsa) è una delle località sull'isola di Hvar (Lesina) scelte come luogo di internamento per gli ebrei profughi (in maggioranza croati) della II zona di occupazione militare italiana in Croazia1.
L'8 dicembre del 1942 risultano internati presso abitazioni private di Jelsa 130 ebrei stranieri (vedi DVA14).
Due mesi dopo, esattamente il primo febbraio 1943, gli internati salgono a 159, probabilmente per nuovi arrivi da altre località tra cui quella di Stari Grad (Cittavecchia).
I 159 ebrei internati sono così suddivisi: 73 uomini, 71 donne, 3 bambini e 12 bambine (vedi DVA26).
Il 25 febbraio 1943, il colonnello Pietro Barbèro, del XVIII Corpo d'Armata, comunica che "si è provveduto al concentramento in Lesina (Hvar) di tutti gli ebrei internati nell'isola" (vedi DHV08).
Da un successivo documento scopriamo che durante il trasferimento da Jelsa a Hvar sono fuggiti 8 internati (Nelanka Inseltl, Davide Montiglio, Riccardo Sulc, Blanka Sulc, Drasen Sulc, Boris Sulc, Haime Albahari e David Papo) (vedi DHV11).
Al momento non disponiamo di altre inofrmazioni sulla località di internamento di Jelsa (Gelsa).
1 Per maggiori informazioni sull'internamento degli ebrei profughi della II zona, vedi la scheda di Hvar (Lesina), in particolare le note 1 e 2. |
note |
La ricerca sulla località di internamento di Jelsa è ancora in corso (novembre 2012) |
Risorse |
Documenti |
Testimonianze |
Bibliografia |
Disposizioni |
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