Cittaducale - Campo di concentramento |
Località San Vittorino, Cittaducale (Rieti) - Italia |
Tipo di campo |
Campo di concentramento
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Storia |
Il 15 aprile 1943 l'Ufficio prigionieri di guerra dello Stato maggiore del regio esercito autorizzata la costituzione di un distaccamento di lavoro per internati civili a Città Ducale (Cittaducale) in provincia di Rieti. I 200 internati civili previsti saranno utilizzati nei lavori del Bacino del Velino per conto della società Terni. Il campo - costituito come distaccamento del campo per internati civili di Ruscio - sarà gestito dall'Esercito. Un mese dopo, il prefetto di Rieti annuncia la costituzione del campo di concentramento. Per il servizio di vigilanza sarà utilizzato un reparto composto da un capitano, due subalterni, 2 sottufficiali e 48 uomini di truppa. Nei giorni successivi arriveranno a Cittaducale circa 200 internati civili montenegrini prelevati dal campo di concentramento di Colfiorito. Una testimonianza diretta sulla vita nel campo di lavoro ci viene dai ricordi di Alija Šarkić raccolti da Dino Renato Nardelli (Nardelli, 2013, pp. 41-43). Šarkić ricorda che il lavoro consisteva nello scavo di alcuni canali per l'acquedotto comunale. Il lavoro era pesante (10 ore lavorative), ma in compenso il vitto era migliore di quello del campo precedente. Un'altra testimonianza sul campo di Cittaducale - di cui purtroppo ci sono poche informazioni - è quella contenuta in una lettera scritta il 9 luglio 1943 da Kristo Dedovic, internato montenegrino nel campo di concentramento di Ponza. Dedovic si rivolge al Ministero dell'Interno per chiedere di essere trasferito presso il fratello Vasilij che si trova, appunto, al campo di lavoro di Cittaducale. |
note |
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Testimonianze |
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