Cighino - Campo di concentramento

Čiginj, frazione del comune di Tolmin - Slovenia
Tipo di campo
Campo di concentramento dal 7 marzo 1942 al 30 marzo 1942
Fonte: DCT04 DCT12

 

Storia

In contemporanea con il primo rastrellamento della città di Lubiana, Mario Robotti - generale a capo dell'XI Corpo d'Armata - chiede a Carlo Danioni - comandante della Guardia alla Frontiera - di indicare delle località in territorio italiano dove costituire uno o più campi di concentramento dove internare gli indiziati politici sloveni in attesa di processo.

 

Nei campi, che dovranno essere operativi a partire dalla sera del 2 marzo 1942, saranno internati circa un migliaio di persone (vedi DCT02).

 

Le intenzioni di Robotti sono abbastanza chiare. Da un lato, in previsione delle migliaia di arresti, nella città di Lubiana non c'è posto a sufficienza per tutti, e, dall'altro, gli indiziati politici, in vista dei processi, non devono essere allontanati troppo dalla città (cfr. Ferenc, 2000, p.18).

 

Il primo marzo vengono indicati i nomi di due località: Tribussa Inferiore o di Monte San Vito (Valle dell'Idra, confluenza Tribussa Idra), e Cighino (a 3 KM. circa a sud-ovest di Tolmino) (vedi DCT03). 

 

Robotti propone anche un regolamento per il funzionamento dei campi, che vengono di fatto equiparati a delle prigioni (vedi P007).

 

I due campi entrano ufficialmente in funzione il 7 marzo. Lo comunica il capitano dei carabinieri di Gorizia Mario Romeo, specificando che quello di Cighino (Tolmino) ha una capacità di 600 posti, mentre a Tribussa Inferiore (Santa Lucia d'Isonzo) si possono internare 400 "unità". Nel campo di Cighino sono già internate 150 persone (vedi DCT04).

 

La scelta di queste due località è però fin da subito oggetto di aspre critiche da parte delle autorità territoriali, sia militari sia civili. I due paesi si trovano troppo vicino al confine e soprattutto in una zona "popolata quasi esclusivamente da elementi allogeni che favorirebbe sicuramente gli internati" (vedi DCT09).

 

Cighino e Tribussa Inferiore fanno parte dell'Italia solo dalla fine della prima guerra mondiale, quando vengono stabiliti i nuovi confini. E gli abitanti sono quasi tutti sloveni, una minoranza fortemente discriminata dal fascismo italiano, che li considera, appunto, degli "allogeni".

 

Nei giorni seguenti la polemica - in particolare tra il comando dell'XI Corpo d'Armata e le difese territoriali di Gorizia e Udine - non si placa (vedi DCT05, DCT06, DCT07, DCT08).

 

Alla fine, la decisione che verrà presa è di trasferire tutti gli internati del campo di Cighino a quello di Gonars, in provincia di Udine (DCT11 e DCT12).

 

Anche gli internati che ancora si trovano a Lubiana dovranno essere internati a Gonars anziché a Cighino (vedi DVO01)

 

Con tre trasporti, il 28, 29 e 30 marzo vengono trasferiti a Gonars - secondo Tone Ferenc - circa 600 internati politici sloveni (cfr. Ferenc, 2000, p. 18).

 

E il campo di concentramento per indiziati politici sloveni di Cighino viene così definitamente chiuso.


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