Ustica - Località di confino

Ustica (Palermo) - Italia
Tipo di campo
Località di confino
Fonte: CAP01

 

Storia

Ustica è già località di confino durante i governi liberali. Dal 29 Ottobre 1911 al 23 maggio 1912 vengono internati 920 deportati politici libici dei quali varie centinaia muoiono a causa delle condizioni di prigionia sull’Isola (Cfr. GEN1, p. 89-113).

 

Nel ventennio fascista vengono confinati sull’Isola di Ustica oppositori politici.

 

Conflitti fra prigionieri criminali e politici conducono nel agosto 1927 all’assassinio del sindacalista anarchico Spartaco Stagnetti.

 

L’internato più celebre del Confino era Antonio Gramsci, cofondatore del Partito Comunista d'Italia.

 

Nel giugno 1930 vengono inviati al confino a Ustica 31 notabili senussiti di rango elevato dalla Libia, che lottavano contro l'occupazione italiana (Cfr. OTT1 , p.194).

 

Nel 1932 la maggior parte dei confinati politici viene trasferito a Ponza e Ventotene, mentre solo un piccolo gruppo rimane sull'isola di Ustica, per scoppi punitivi  (Cfr. CAP1, p. 19s.).

 

M.I., nato in Eritrea nel 1911, è stato intervistato ad Asmara da Irma Taddia nell’ottobre 1991. Ha testimoniato che era andato come studente in Italia nel 1928  e che dal 1935 al 1943 è stato internato in quattro località di confino e un campo di concentramento: «Mi ricordo  che mentre ci trasportavano da un posto all’altro, arrivammo prima dell’orario stabilito e ci fermammo in un piazzale per aspettare il treno. Infatti come confinato politico io potevo andare in tutti i treni, ma con le manette, e in terza classe. Sono stato confinato politico perché, quando l’Italia ha invaso l’Etiopia, ho voluto manifestare apertamente la mia solidarietà con i compatrioti. I fascisti hanno visto i miei sentimenti, io allora ero in Italia e avevo un accanito sentimento antifascista, e mi hanno riconosciuto subito, mandandomi senza contare due volte al confino. Sono rimasto confinato in un primo momento ad Ostia, poi alle Tremiti, poi ad Ustica, e ancora a Ventotene. Ho scontato complessivamente otto anni di confino politico. Quando infine Mussolini cadde, sono stato rinchiuso in un campo di concentramento molto grande con tanti altri, vicino Arezzo, per pochi giorni. Chi mi ha salvato è stato l’onorevole Pertini; eravamo assieme a Ventotene, eravamo amici, il quale poi ha aspettato tre ore per controllare che io partissi veramente da Arezzo verso Roma» (Cfr. TAD1, p. 66 s.).


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