Ventotene - Località di confino

Ventotene (Latina) - Italia
Tipo di campo
Località di confino luglio 1939 - settembre 1943
Fonte: CAP01

 

Storia

Dal 1930 vengono inviati al confino a Ventotene notabili senussiti di rango elevato dalla Libia, che lottavano contro l’occupazione italiana (cfr. OTT1, p.194).

 

Dal luglio 1939 Ventotene sostituisce il confino di polizia di Ponza.

 

Nel 1939/1940 vi vengono internati gran parte delle brigate antifasciste italiane che facevano parte delle brigate internazionali della guerra civile spagnola. (cfr. CAP01, p. 24).

 

Da marzo 1940 vengono internati a Ventotene anche studenti e oppositori politici albanesi, che si erano ribellati contro l’occupazione italiana, arrivati a Ventotene in diversi trasferimenti (cfr. NEU1, p. 47, 68).

 

M.I., nato in Eritrea nel 1911, è stato intervistato ad Asmara da Irma Taddia nell’ottobre 1991. Ha testimoniato che era andato come studente in Italia nel 1928  e che dal 1935 al 1943 è stato internato in quattro località di confino e un campo di concentramento: «Mi ricordo  che mentre ci trasportavano da un posto all’altro, arrivammo prima dell’orario stabilito e ci fermammo in un piazzale per aspettare il treno. Infatti come confinato politico io potevo andare in tutti i treni, ma con le manette, e in terza classe. Sono stato confinato politico perché, quando l’Italia ha invaso l’Etiopia, ho voluto manifestare apertamente la mia solidarietà con i compatrioti. I fascisti hanno visto i miei sentimenti, io allora ero in Italia e avevo un accanito sentimento antifascista, e mi hanno riconosciuto subito, mandandomi senza contare due volte al confino. Sono rimasto confinato in un primo momento ad Ostia, poi alle Tremiti, poi ad Ustica, e ancora a Ventotene. Ho scontato complessivamente otto anni di confino politico. Quando infine Mussolini cadde, sono stato rinchiuso in un campo di concentramento molto grande con tanti altri, vicino Arezzo, per pochi giorni. Chi mi ha salvato è stato l’onorevole Pertini; eravamo assieme a Ventotene, eravamo amici, il quale poi ha aspettato tre ore per controllare che io partissi veramente da Arezzo verso Roma» (cfr. TAD1, p. 66 s.).


 
Risorse

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