Arbe - Campo di concentramento

Rab - Croazia
Tipo di campo
Campo di concentramento dal 29 luglio 1942 al 8 settembre 1943
Fonte: DRA12

 

Storia

Secondo lo storico Tone Ferenc (cfr. 2000, p. 20), l'idea di costruire un grande campo di concentramento sull'isola di Rab risale al maggio del 1942, quando si stanno saturando i campi di Lovran, Bakar e Kraljevica.

 

Il luogo scelto per la costruzione del campo di concentramento si trova in località Kampor, non lontano dall'abitato Rab, e si estende lungo una grande spianata racchiusa tra due insenature (vedi foto dal satellite).

 

Il progetto (vedi la planimetria originale) prevede la costruzione di quattro diversi settori (campo 1, campo 2, campo 3, campo 4), per una capienza complessiva di oltre sedicimila posti (vedi le foto dei primi lavori di costruzione FRA07 e FRA08)

 

Ma, tra la fine di luglio e i primi giorni di agosto, quando arrivano i primi internati provenienti da Lubiana e dalla zona di Cabar (Čabar),  sono state costruite solo alcune baracche di servizio e montate le piccole tende da sei posti nel primo campo (vedi FRA11 e FRA13). Più tardi verrà aperto il campo 3, dove saranno spostati gli internati del campo 1. Nell'autunno del 1942 si inizia la costruzione delle prime baracche in legno. Mentre nella primavera del 1943 prendono il via i lavori del campo 3, destinato ad accogliere gli ebrei già internati nel campo di Kraljevica e in diverse altre località della Dalmazia (cfr. Capogreco, 2004, pp. 268-269).

 

Il diario storico militare dell'agosto 1942 (vedi DRA40) redatto da Luigi Brucchietti, comandante del XII Battaglione Carabinieri Reali, annota i seguenti primi arrivi di internati a Rab:

3 agosto - 380 persone provenienti da Lubiana

4 agosto - 860 persone provenienti da Cabar

5 agosto - 796 persone provenienti da Lubiana

6 agosto - 1.194 persone provenienti da Lubiana

7 agosto - 428 persone provenienti da Cabar

8 agosto - 811 persone provenienti da Lubiana

9 agosto - 272 persone provenienti da varie località della Slovenia.

 

Facendo la somma, in soli sette giorni, vengono internati a Rab 4.747 persone.

 

Anche nel mese di settembre gli arrivi si susseguono con molta intensità. Sempre nel diario del XII Battaglione dei CC. RR. sono riportati altri 10 trasporti (uno anche dal campo di concentramento di Buccari), per un totale di 2.970 nuovi internati (vedi DRA38).

 

Probabilmente, il numero maggiore di internati presenti contemporaneamente si registra alla fine del mese di ottobre 1942, quando, sommando tutti gli arrivi segnalati dal tenente colonnello Luigi Brucchietti, gli internati risulterebbero 8.260 (vedi DRA38).

 

Da quel momento in poi, il numero degli internati è destinato a diminuire sensibilmente, per diversi motivi. Innanzitutto perché il comando della II Armata - che gestisce il campo - ha deciso di ridimensionarne la capacità e di farlo diventare più un luogo di transito e smistamento piuttosto che di internamento vero e proprio. Decisione presa anche per la difficoltà di raggiungere l'isola con i rifornimenti necessari (cfr. Capogreco, 2004, p. 268).

 

 

Da mese di novembre 1942 iniziano quindi i primi trasferimenti. Ad esempio, il 24 novembre partono 250 uomini destinati ai lavori di costruzione del nuovo campo di concentramento di Renicci, in provincia di Arezzo (vedi DRA30 e DRA36). Ma i trasferimenti più numerosi sono quelli di donne e bambini trasportati nell'inverno del 1942 al campo di concentramento di Gonars (vedi ad esempio DRA31, DRA32 e DRA33 e numero totale di trasferimenti nel mese di novembre in AC00462 e fine dicembre in AC00664).

 

Così, il numero di internati scende a 6.577 il 16 dicembre 1942 (vedi DCC08) e a 2.857 il primo febbraio dell'anno successivo (vedi DVA36).

 

L'aspetto che caratterizza sin da subito le condizioni di vita degli internati del campo di concentramento di Rab è la scarsità di cibo e le sue conseguenze in termini di malattie e di morti.

 

Il 17 novembre, dopo poco più di tre mesi dalla sua apertura, il comandante del campo Vincenzo Cujuli comunica i nomi e le cause di morte di una decina di internati, tra cui una bambina nata prematura (vedi DRA07 e DRA08). Segue il 21 dicembre una comunicazione del capitano medico Leandro Miccolis con i nominativi dei 37 deceduti dall'11 al 20 dicembre (vedi DRA15). Le cause di morte sono soprattutto scompenso cardiaco, broncopolmonite e cacchessia (deperimento organico).

 

Le condizioni alimentari e igieniche del campo sono terribili. Il 19 gennaio 1943, il generale di brigata Umberto Giglio redige un lungo rapporto sull'assistenza sanitaria organizzata dai militare nel campo di concentramento di Rab. Nel documento si invita a "prendere tutte le misure tendenti a migliorare le condizioni di notevole depauperamento organico degli internati  derivanti sia dai disagi e dalle privazioni precedenti all'arresto sia al trauma psichico dell'arresto stesso e dalle aggressioni da parte dei ribelli subite durante il viaggio di trasferimento" (vedi DRA19). Insomma, secondo i militari la colpa delle morti per fame nel campo di concentramento di Rab è da attribuirsi ai partigiani jugoslavi. Nel rapporto è anche riportato un grafico con l'andamento dei decessi in relazione alla temperatura e al vento (la bora). Nel grafico, il picco viene raggiunto il giorno 25 novembre con 24 decessi.

 

Alcune immagini scattate dalla Sezione Fotografica del Comando Superiore della II Armata, mostrano gli alberghi di Rab trasformati in linde stanze d'ospedale (vedi FRA47 e FRA48), e medici che visitano i pazienti con scrupolosa cura (vedi FRA40).

 

Di tutt'altro tenore sono le foto di autori anonimi che ci sono pervenute dal campo di concentramento di Rab e che mostrano persone ridotte a scheletri e file di cadaveri (vedi FRA33 e FRA37).

 

Il 25 marzo del 1943 gli internati a Rab sono 2.654 e di questi 358 sono ricoverati nei diversi ospedali e altri 851 nei "preventori", baracche all'interno del campo dove vengono sistemati gli internati che non hanno una specifica patologia, ma sono "solo" denutriti (vedi ancora DRA19). In altre parole, poco meno della metà degli internati è malata.

 

In un documento del 26 giugno del 1943, il comando della II Armata riassume il numero dei morti nei diversi campi di concentramento posti sotto la propria gestione (vedi DVA09). Per quanto riguarda Rab, si vede chiaramente come la diminuzione che si registra dopo il gennaio e il febbraio del 1943 coincida anche con i massicci trasferimenti degli internati in altri campi di concentramento.

 

Il campo di concentramento di Rab ha un suo cimitero, collocato nella parte estrema della pianura. Secondo le testimonianze, nei periodi peggiori, quando i morti sono decine al giorno, i corpi vengono sepolti nelle stesse fosse.

 

Ad oggi non è ancora stato stabilito con certezza il numero degli internati morti nel campo, o presso i diversi ospedali. Herman Janež ha redatto sulla base delle proprie e altrui ricerche un elenco nominativo si 1.477 deceduti (vedi DRA48).

 

Herman Janež è un bambino quando assieme alla sua famiglia viene internato prima nel campo di Rab e successivamente in quello di Gonars.

 

 

 

CAMPO PER INTERNATI CIVILI EBREI DI RAB

 

[scheda da fare]

 

 

IL CAMPO DI RAB DOPO L'8 SETTEMBRE 1943

 

[scheda da fare]


note

La nostra richerca sul campo di concentramento di Rab è ancora in corso

Scheda a cura di Andrea Giuseppini


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